Le ultime settimane hanno visto The Last of Us Part 2 al centro della polemica videoludica, feroce come non mai nei confronti dello sviluppatore e degli attori che hanno dato il volto ai personaggi.
A far scoppiare il putiferio sono stati alcuni leak di una scena cardine, spacciati per il finale del gioco. Sebbene non si trattasse di una scena finale, ma dell’incipit che funge da contesto narrativo per tutto il gioco, le scelte di trama fatte dallo sviluppatore a molte persone non sono andate giù.
Il risultato è stato uno spettacolo davvero deplorevole, il peggio della comunità di gamer è venuto a galla. Perchè vanno bene i gusti personali, vanno bene le critiche per scelte di trama non condivisibili, ma quel che abbiamo visto i questi giorni è solamente e unicamente da condannare.
Dapprima il review bombing su Metacritic, accompagnato da cancellazioni di massa dei pre-order. Pratica che era già accaduta in passato per giochi come Borderlands, e Death Stranding, e che ha costretto la piattaforma a rivedere il proprio sistema di ‘User Score‘.
In seguito le cose sono persino peggiorate, con minacce anche gravi nei confronti del Game Director Neil Druckmann e dell’attrice Laura Bailey che interpreta Abby. Comportamenti che fin troppo spesso hanno travalicato la legalità, protetti dall’anonimato della rete.
La vicenda ha messo a dura prova dal punto di vista psicologico l’intero team, a partire proprio da Druckmann che più volte è scoppiato in lacrime per quanto stessero subendo tutti.
In un recente intervista Druckmann ha parlato del suo rapporto con l’Art Director John Sweeney: “Quando sono arrivate le recensioni, è stata una delle prime persone a cui ho pensato di scrivere personalmente. Ho iniziato a scrivergli questo messaggio, ‘Amico, so che non sempre ci siamo visti faccia a faccia…’. Mentre scrivevo questo messagio, ho inizianto a piangere, e non potevo nemmeno capire perché stavo piangendo. Mi rendevo conto di non poter mandare un sms a tutti i membri del team, ci sono troppe persone nel team. Potevo solamente scrivere a tutto il team un’e-mail e non sono molto bravo in queste cose“.
“Non ricordo esattamente cosa scrissi, ma parlai delle mie paure come se avessi ricevuto troppi complimenti. Ma questo è il miglior gioco di Naughty Dog nel vero senso della parola“, ha proseguito lo sviluppatore. “Non ricordo come ho concluso il messaggio, ma era qualcosa che aveva a che fare con ‘Le recensioni sono straordinarie, ma vedere il vostro orgoglio è ciò per cui vivo’“. Il riferimento è ovviamente alle recensioni della stampa.
“Le recensioni sono state fantastiche, ed è grandioso sapere che le persone amano il gioco, ma nulla può equipararsi all’aver sentito Laura o John o altri membri del team che mi hanno mandato messaggi fin da quando il gioco è uscito affermando che questo è il miglior gioco a cui abbia mai lavorato“, ha aggiunto lo sviluppatore.
Druckmann ha poi voluto concludere l’intervista con un messaggio di sfogo nei confronti degli hater di The Last of Us Part 2: “F*****o, gli hater. Nulla mi rende più orgoglioso di aver lavorato a questo gioco“.
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Fonte: Gamespot