Netflix: effetto boomerang. L’abbonamento con pubblicità molto sotto le aspettative, rimborsati alcuni inserzionisti

Netflix abbonamento con pubblicità impedirà download e modalità offline report di Bloomberg

Non decolla. Non è nemmeno un disastro. Certamente resta sotto le attese della piattaforma. Il piano di abbonamento di Netflix a prezzo ridotto ma con l’introduzione delle pubblicità, lanciato in via sperimentale in diversi mercati (in Italia a inizio novembre), non sembra aver raccolto il favore degli utenti che, invece, preferiscono mantenere le condizioni contrattuali già in essere. Questo quanto riporta il portale DigiDay in un recentissimo articolo. La mossa, adattata per arginare l’emorragia di utenti conseguente all’introduzione di nuovi termini di servizio – che rendono più aspre le conseguenze qualora si fosse sorpresi a condividere la password – potrebbe rivelarsi un boomerang.

I risultati previsti non sono stati raggiunti. Raggiunto solo l’80% dell’utenza attesa. Una ‘falsa partenza’ che ha convinto gli executive di Netflix a attivare un salvagente per quegli inserzionisti i cui spot non sono stati ancora trasmessi. Per loro previsto il rimborso degli investimenti. Secondo le fonti citate da DigiDay e riprese dal New York Post, il motivo è semplice: era già parte degli accordi sottoscritti con le agenzie pubblicitarie, pagamento al raggiungimento degli obiettivi.

Al momento pare che non tutte le aziende a cui sia stata offerta la possibilità di ritirare l’investimento ne abbiano approfittato. Chi ha preferito rimettere in tasca il capitale, afferma il NYP, sono quelle agenzie i cui spot sono più legati al timing. Così facendo, affermano le fonti, la speranza è di poter riallocare le risorse su canali più profittevoli.

L’emorragia di utenti su Netflix è cominciata diversi mesi fa. A metà 2022 il numero di abbonamenti interrotti ha raggiunte cifre record. I tentativi di arginare il fenomeno – accompagnata da una frequente abitudine a condividere le credenziali di accesso a un numero eccessivo di utenti terzi – ha convinto l’azienda ad assumere contromisure. Quella del tier di abbonamento a prezzo ridotto è una di queste. In via di sperimentazione anche l’addebito sui canali scelti per il pagamento, di un sovrapprezzo nel caso in cui si venga beccati a condividere la password.

Questo non ha impedito a Netflix di stabilire comunque qualche primato interno. Le serie trasmesse in esclusiva raggiungono numeri esorbitanti. Mercoledì – regia di Tim Burton, con Jenna Ortega – è solo l’ultimo esempio.

Fonte: DigidayNew York Post