In una recente intervista concessa a Game Industry in occasione di Gamescom 2022, Arnaud Muller – COO di Bandai Namco Europe – ha espresso le sue opinioni riguardo il futuro del gaming. Tra le varie domande, una riguardava questa nuova ondata di acquisizioni e fusioni che ha investito studi e aziende sia piccole che grandi. Microsoft, ad esempio, ha chiuso le trattative per l’acquisizione di Bethesda e di Activision Blizzard (per quest’ultima si attendono i pareri favorevoli degli organismi antitrust). PlayStation ha chiuso accordi per Bungie, Haven Studio e può contare su una buona scuderia di studi interni. Embracer Group, invece, conta un campo davvero sconfinato di studi e partner. Eidos e Crystal Dynamics (e le relative controparti canadesi) sono solo le ultime della lunga lista.
Al riguardo, Muller si è detto consapevole che la sua azienda, Bandai Namco, si trova in una posizione privilegiata rispetto ad altri studi. Nonostante le dimensioni mastodontiche, la casa editrice di Tekken, di Elden Ring, di The Dark Pictures Anthology e di vari Dragon Ball, dice ancora Muller, ha dovuto mettere in piedi diverse strategie per difendere le proprie IP e la propria indipendenza.
“Penso che dobbiamo salvaguardare le IP che gestiamo. Quando investiamo nella creazione di qualcosa, nel marketing che ci gira intorno dobbiamo anche considerare come tenere al ‘sicuro’ gli studi che creano determinate IP, soprattutto se queste non ci appartengono direttamente. È qualcosa a cui stiamo lavorando. Questa ondata di acquisizioni ha l’effetto di allontanare i publisher più piccoli dagli studi talentuosi. Noi di Bandai Namco lavoriamo perché le nostre partnership proseguano in maniera fruttuosa. Stiamo parlando di diritti finanziari, di proprietà delle IP e anche di investimenti in quote societarie – anche minoritarie – in questi studi. Insomma, cerchiamo sempre di esser certi di mantenere vive le collaborazioni” ha detto Muller.
Fonte: Game Industry