Activision: la fusione con Microsoft è l’unico modo per vedere i suoi giochi su Game Pass

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Da quanto sta emergendo negli ultimi rapporti, parrebbe che Activision non sia intenzionata a portare sul Game Pass di Microsoft i propri titoli qualora l’acquisizione di Blizzard Activision dovesse fallire. E a quanto pare, la stessa cosa vale anche nei riguardi del PlayStation Plus.

Microsoft ha presentato in questi giorni un resoconto di 111 pagine alle autorità di regolamentazione del Regno Unito, rivelando alcuni dettagli piuttosto interessanti sui pensieri di Activision riguardo ai servizi in abbonamento. Secondo Microsoft, che cita fonti interne e testimonianze giurate dei dirigenti, Activision non ha intenzione di portare nessuno dei suoi titoli principali su un servizio in abbonamento qualora l’acquisizione non venisse approvata.

Questo dettaglio è di particolare interesse, per via di un accordo preesistente che Activision aveva stretto proprio con Sony, la grande concorrente di Microsoft. Infatti Activision aveva firmato un grosso accordo pluriennale di marketing e licenza con Sony, dove si impegnava ad offrire contenuti esclusivi per PlayStation, e dove vi era l’impegno a non pubblicare nessun titolo della serie Call of Duty su Game Pass.

Sempre secondo le dichiarazioni di Microsoft alla CMA, Activision non aveva comunque intenzione di pubblicare Call of Duty (e nessun altro dei suoi grandi giochi) sul servizio di Game Pass.

Questo è quanto si legge da un estratto della relazione consegnata da Microsoft alle autorità:

Activision non ha mai pubblicato nuovi contenuti sui servizi in abbonamento e non ha intenzione di farlo in futuro. Senza la fusione, i contenuti di Activision non saranno disponibili sui servizi in abbonamento. La fusione non potrà quindi in nessun caso peggiorare le condizioni concorrenziali. Activision non rende i suoi giochi (incluso Call of Duty) disponibili in alcun modo significativo a nessun servizio di abbonamento, né vi sono prove che ciò possa cambiare nel prossimo futuro. I documenti aziendali interni del corso ordinario di Activision, nonchè la testimonianza giurata dei suoi dirigenti, hanno chiarito che non esistono piani per poterlo fare in futuro in assenza di una fusione.

“Activision teme che la sua partecipazione ai servizi in abbonamento, possa avere un impatto sulla sua (REDATTO) e porterebbe alla diluizione del marchio e alla cannibalizzazione delle vendite buy-to-play (in particolare per le nuove uscite). Ciò riflette l’opinione di Activision secondo cui anche se il modello del business degli abbonamenti dovesse crescere, il (REDATTO). Questo è un ostacolo fondamentale per gli editori che accettano più in generale di collocare i loro contenuti su servizi in abbonamento, una posizione che non cambierà in futuro.”

Il motivo è abbastanza chiaro. Il giorno e la data di pubblicazione di Call of Duty influenzerebbe notevolmente le vendite del gioco completo. Anche i giochi di catalogo più vecchi vendono ancora incredibilmente bene e, ad esempio, il franchise ha venduto 25 milioni di copie dei vari giochi durante il 2021, che è stato un “anno negativo” a causa delle prestazioni di Vanguard.

Call of Duty ha un così grande potere economico per Activision perché sfrutta sia le vendite del gioco completo, sia gli acquisti in gioco tramite le microtransazioni. Interrompere le vendite del gioco completo per via di una disponibilità del titolo su servizi in abbonamento, influirebbe in modo significativo sui guadagni che Actvision ricaverebbe dal suo franchise di punta.

Per fare un esempio, Call of Duty: Modern Warfare 2, ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in soli 10 giorni, e unicamente sulla vendita del gioco base su tutte le piattaforme disponibili.

Questo è lo stesso motivo per cui anche Take-Two Interactive non permette la pubblicazione dei propri giochi su Game Pass al day one, e perchè supporta tale servizio solo una base molto selettiva e limitata.

Secondo Microsoft, sempre nel rapporto sopracitato presentato alle autorità del Regno Unito, viene affermato che secondo il colosso di Redmond, il franchise di Call of Duty avrebbe perso valore a causa della fitta concorrenza.

Intanto, proseguono le rassicurazioni di Phil Spencer che pare non essere intenzionato a escludere gli utenti PlayStation dall’accesso al brand. A Sony, offerto un nuovo contratto decennale per la serie. Intanto, la CCO di Activision si è detta pronta a difendere le ragioni dell’acquisizione. In una serie di dichiarazioni ha definito le accuse di anticompetitività mosse da Sony come assurde.

E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.

Fonte: tweaktown