Baldur’s Gate: la dura lotta per riportarlo in vita dopo 17 anni

Per ottenere qualcosa bisogna lavorare duramente, e per riportare alla luce un videogioco che ha fatto storia del genere RPG, rimanendo fedele a quanto fatto in passato, lo è ancora di più; Baldur’s Gate rappresenta senza dubbio uno dei giochi più importanti nel panorama RPG, e sperare in un nuovo capitolo dopo ben 17 anni, non è una cosa semplice.
La storia riguarda il team di sviluppo Beamdog, fondato da alcune personalità di spicco nel panorama video ludico quali Trent Oster (presidente del team oltre che Fondatore di Bioware) e Cameron Tofer, programmatore capo nell’omonimo studio. Il loro obiettivo fin da subito è stato quello di rinverdire i fasti di classici del passato, attraverso le versioni Enhanced dei classici BioWare e gli RPG di Black Isle, come Baldur’s Gate, Baldur’s Gate II e Icewind Dale. Il frutto del loro duro lavoro è culminato con l’espansione Baldur’s Gate: Siege of Dragonspear.
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Oster, racconta come il team di sviluppo, formato da pochi membri, abbia dovuto lavorare duramente per rendere quanto più attuale possibile Baldur’s Gate, raccontando come i dati che custodivano gran parte del materiale del gioco (modelli 3D dei personaggi, dei livelli e altro ancora) siano andati completamente perduti a causa di un allagamento nei magazzini in cui questi erano custoditi. Parte della storia gloriosa del gioco è quindi stata persa per sempre.
Una questione che ha reso la vita ancora più difficile è stata quella di rendere gradevole una grafica che negli schermi attuali faceva fatica a guardarsi. L’esempio fatto, per far capire la situazione che si era creata, si basava sulle strade presenti nel gioco, le quali se in uno schermo del ’98 a tubo catodico non rappresentavano un problema, con gli schermi attuali queste sembravano formate da chicchi di caffè, con un risultato inguardabile. La soluzione quindi fu quella di ricreare nuove strade e disegnarle sopra agli originali modelli 2D. Questo lavoro è stato fatto con molti altri elementi di gioco.
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“Credo che circa il 90-95% del codice originale sia stato completamente riscritto. La cosa che più ci ha preoccupato è stata quella di garantire che, nonostante le aggiunte e le modifiche, lo spirito di Baldur’s Gate non andasse perduto”
Baldur’s Gate: Siege of Dragonspear è attualmente il primo lavoro originale svolto da Beamdog dedicato al titolo, e fin da subito la preoccupazione maggiore è stata quella di tenere in considerazione quanto più possibile lo spirito di Baldur’s Gate, nonostante i nuovi contenuti aggiunti dal team per tale espansione. Quest’ultima, disponibile dal 1° aprile, al costo di 19,99€, offrirà ben 25 ore di contenuti esclusivi, come nuove missioni, armi e oggetti di gioco, incluse ulteriori tracce audio e un aggiornamento generale del motore grafico utilizzato.
“La metà del nostro team, è composta da ex-modder e sviluppatori che hanno giocato per ben 15 anni a Baldur’s Gate, e posso dire sinceramente che tutti noi sentiamo fino all’osso cosa rappresenta il gioco originale e cosa non lo rappresenta. La domanda più importante che ci siamo posti è stata: senti veramente di giocare un’avventura di Baldur’s Gate?”
Vista la grande passione del team di sviluppo riposta nel titolo, ci si chiede se mai un terzo capitolo della saga potrebbe effettivamente essere sviluppato da Beamdog; e stando a quando dichiarato da Trent Oster, questa possibilità non è da escludersi, anche se al momento bisognerà aspettare ancora un po’, in quanto solamente con il giusto personale e un publisher adatto a sostenere tale progetto, per Baldur’s Gate III ci potrà essere una concreta possibilità di sviluppo.
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Con la cura che il team ha riposto in questo nuovo lavoro e nel portare a nuova vita il gioco base, in molti si chiedono se Beamdog possa effettivamente realizzare Baldur’s Gate III. A tale proposito Trent Oster, ha voluto dire la sua, confermando che il possibile terzo capitolo potrà arrivare solamente quando le giuste persone e il giusto partner si presenteranno a sostenere il progetto; allora qualcosa di grande potrebbe accadere.