Nessuna delle parti sembra intenzionata ad arretrare. Da Hollywood comincia a farsi sentire forte e chiaro il peso dello sciopero indetto da SAG-AFTRA dopo che le major non solo non hanno voluto procedere ad un adeguamento salariale ma hanno anche piazzato sul tavolo una proposta “innovativa” che ha incontrato lo sdegno della sigla sindacale. Ora, secondo Variety, si comincia ad assistere ai primi stop importanti e tra questi rientra Deadpool 3.
Sul set del film con Ryan Reynolds e Hugh Jackman non si è presentato nessuno proprio in virtù dello sciopero in corso e che potrebbe andare avanti ancora per chissà quanto. Stando alle prime informazioni anche gli artisti che hanno già concluso le riprese dei film presto al cinema e che sarebbero ora impegnati coi tour promozionali starebbero dimostrando la loro solidarietà ai colleghi. Ryan Gosling, Margot Robbie e il cast di Barbie, ad esempio, avrebbe abbandonato la sala a metà proiezione la sera della prima e proteste simili sono attese per Oppenheimer (in qualche modo il film di Greta Gerwig e quello di Christopher Nolan sono in concorrenza diretta).
Dopo le foto provenienti dal set che tanto avevano fomentato la fanbase (causa tutina gialla di Wolverine) e dopo la notizia che sarebbe stato l’unico film anticipato in una lunga lista di rinvii (in realtà un rinvio prima c’era pure stato), Deadpool 3 torna protagonista della cronaca.
Le proteste di SAG-AFTRA (che raggiunge la Writers Guild of America, in sciopero da maggio) riguardano la proposta avanzata dalle mahor di scansionare le fattezze delle comparse, pagare queste per una giornata di lavoro e poi utilizzare le loro scansioni a piacimento senza versare ulteriori compensi. Un pericoloso apripista secondo molti, una idea innovativa per le major e una proposta inaccettabile per il sindacato guidato da Fran Drescher.