Kena Bridge of Spirits è tra le sorprese di quest’anno. Il gioco è stato sviluppato da Ember Lab, e catturò fin da subito l’attenzione dei giocatori quando venne presentato allo State of Play. Il titolo ci mette nei panni di Kena, una ragazza che riveste il ruolo di ponte tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Kena, infatti, insieme ai piccoli Rot, dovrà fare in modo di liberare il mondo di gioco da anime corrotte. Per tutti i dettagli, vi rimandiamo alla nostra recensione curata da Mara Sanvitale.
Kena Bridge of Spirits, prima di arrivare sul mercato, venne rimandato diverse volte. Il gioco era inizialmente previsto per il 2020, ma l’uscita venne posticipata al 2021. Il suo arrivo sugli scaffali venne ulteriormente ritardato, anche se di poco. L’attesa, comunque, è stata ripagata: uscito il 21 settembre, il gioco creato da Ember Lab ha raccolto ampi consensi da pubblico e critica.
Un successo che si è tradotto, per gli sviluppatori, nel recupero dei costi di sviluppo. L’analista di videogiochi Benji-Sales, in un post su Twitter, ha pubblicato un tweet dove ci spiega che il gioco ha già coperto i costi iniziali. Inoltre, secondo quanto affermato dagli sviluppatori, Sony sarebbe “contenta“. I dati provengono da un articolo di Jason Schreier su Bloomberg.
Un ottimo risultato, insomma, per una piccola software house come Ember Lab. Non a tutti, però, è piaciuto Kena Bridge of Spirits. Di recente, infatti, David Jaffe, padre del primo God of War, si è scagliato contro questo gioco e non solo. Per Jaffe, Kena fa parte di quella lista di titoli aventi un pessimo design di gioco.
Jaffe ha scritto: “Kena, Metroid, Returnal: tutti guidano questa avanzata verso i giochi difficili. Forse è la generazione NES a ritornare tramite questi giochi ma io ODIO QUESTA m**da. E non è una questione di età: non ho MAI amato ciò. Prima però non era così predominante, mentre ora sembra che gli sviluppatori vogliano allontanare i giocatori“.
E voi cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!
Fonte: Benji-Sales