Mafia III – la recensione

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Il gameplay

Proseguendo si delinea uno schema ben preciso e, purtroppo, talvolta ripetitivo: affiliandosi a diversi boss che hanno in Marcano un nemico comune si sbloccano nuove zone di New Bordeaux, zone che vanno conquistate a suon di proiettili. Gran parte delle missioni sono basate sull’infiltrazione, meglio se furtiva, nella base nemica, l’abbattimento di decine di scagnozzi e infine lo scontro con il boss: è possibile scegliere se ucciderlo o sottometterlo e renderlo un “dipendente” di Lincoln, in grado di generare profitti per il proprio racket. Non capita spesso di vedere missioni troppo differenti da questo genere, escludendo le secondarie, di qualità (anche narrativa) nettamente inferiore rispetto a quelle principali, ed è un vero peccato, anche perché per vedere i titoli di coda servono circa 25 ore, tempo che poteva essere riempito in modo più vario. Per quanto riguarda il gameplay in sé ci sono alti e bassi: i controlli del protagonista a piedi sono ben realizzati, così come il feeling con le armi; ogni pistola, ogni fucile e ogni tipo di esplosivo ha le sue caratteristiche subito riconoscibili una volta fatto fuoco, in questo caso la cura del dettaglio è davvero apprezzabile. Meno apprezzabili invece le sequenze in auto, con un sistema di guida quantomeno bizzarro: controllare le automobili, di qualunque tipo siano, è un’impresa da titani, a volte sembra di guidare su una lastra di sapone, con curve semplici rese impossibili dall’alta velocità e un feeling in generale per niente realistico, anche selezionando la modalità “simulazione”.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8.5
mafia-iii-la-recensione<b>PRO:</b><br> -Storia ben scritta e ben raccontata<br> -Gameplay a piedi solido<br> -Colonna sonora magistrale<br> <b>CONTRO:</b><br> -Modello di guida “particolare”<br> -Graficamente non sempre all’altezza<br> -Missioni ripetitive dopo alcune ore<br>