Netflix: ufficiale. Arriva Basic, l’abbonamento a prezzo ridotto ma con pubblicità. Anche in Italia

DAHMER Netflix evan peters

Esce dalla fase di gestazione e si prepara a debuttare il piano di abbonamento a prezzo ridotto testato da Netflix nei mesi scorsi. La piattaforma streaming inaugurerà il prossimo mese un piano agevolato in 12 paesi del mondo cui seguiranno tutti gli altri dove il servizio è attivo. Tra i primi a “godere” di questa novità, per una volta, ci siamo anche noi. In Italia, dal prossimo mese, chi vorrà potrà sottoscrivere un abbonamento mensile a 5,49€ ma con alcune limitazioni: prima fra tutte l’introduzione di messaggi pubblicitari tra uno show e l’altro.

Una discussione cominciata nei mesi scorsi e proseguita, sotto banco, fino a questo momento. Secondo le prime informazioni in nostro possesso, il numero di ads è di 4 o 5 (da 15 0 30 secondi l’una) per ogni ora di show guardato. Questa, però, non è l’unica limitazione. Avendo la possibilità di pagare meno è altrettanto lecito aspettarsi anche qualcosa in meno. Non solo streaming disponibile su un solo dispositivo (già limitante di suo), ma persino “bloccato” ad una risoluzione massima a 720p. Ma non finisce qui. Oltre queste già fastidiose limitazioni, è previsto anche che gli abbonati a Netflix Basic con ads non avranno accesso all’intero catalogo della piattaforma ma a solo una parte di esso. Ultimo – e prevedibile – limite: dimenticate il download degli show sui vostri dispositivi. Tutte eventualità anticipate da Bloomberg.

Come spiegato da Netflix, quello di 5,49€ (per l’Italia) è solo il prezzo di lancio. Si mettono già le mani avanti nella compagnia. Dunque lecito aspettarsi delle variazioni (presumibilmente anche al rialzo) in un futuro indefinito. Secondo quanto affermato nei documenti più recenti, il prezzo di lancio è stato deciso perché in linea con le offerte simili della concorrenza.

Nella prima metà del 2022, Netflix ha fronteggiato una fuga di abbonati davvero ingente. A quanto pare, a molti non è andata giù l’idea di vedere nuovamente innalzati i prezzi. Le dichiarazioni di una nuova lotta ai condivisori di password e di un inasprimento dei controlli che avrebbero potuto condurre anche a “multe” per i trasgressori.

Fonte: The Verge