L’attore ha confessato questo simpatico particolare nel corso di una intervista. Tenoch Huerta, l’attore scelto per interpretare Namor The Submariner in Black Panther 2: Wakanda Forever, pur dovendo prendere i panni del mezzo atlantideo, non se la cavava gran ché in acqua. In una intervista concessa al portale Life and Style (e tradotta da Gizmodo), l’attore 41 enne ha raccontato l’aneddoto che lo ha condotto ad unirsi al Marvel Cinematic Universe di Kevin Feige.
Huerta racconta per sommi capi la telefonata coi produttori. Una domanda, ovvia considerato il ruolo da interpretare, fu: “ma sai nuotare?” Huerta, che non voleva lasciarsi sfuggire l’opportunità di recitare nel MCU. La risposta fu: “non sono mai annegato”, tecnicamente vero. Peccato non fosse la risposta completa dato che, come ammetterà Huerta stesso, le capacità nel nuoto erano in lui assenti. L’attore invitò i producer a contattare i suoi agenti per la definizione dei dettagli. Racconta Huerta che si stava preparando a far scendere in campo gli avvocati per spiegare a Marvel che “noi messicani siamo fatti così. Non riusciamo a dire di no”. Fortunatamente, prima di presentarsi sul set, Huerta si è preparato adeguatamente con un corso intensivo di nuoto e questo gli ha permesso di non calare a fondo come un sasso una volta che la macchina da presa ha cominciato a girare.
Per il seguito dell’intervista, Huerta ha dipinto un quadro parecchio positivo dei Marvel Studios. Racconta di esser stato considerato al pari di un collaboratore e non solo un attore. Dovendo dipingere una civiltà fittizia ma dalla forte ispirazione dell’America Centrale, i suoi consigli per Black Panther 2 sono stati in altissima considerazione.
Il film è atteso nelle sale cinematografiche a partire dall’11 novembre 2022. Il film concluderà l’attuale Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. A partire dal 2023, Ant-Man and The Wasp, Quantumania inaugurerà la fase successiva. Il film sarà un grande tributo a Chadwick Boseman, interprete di T’Challa nel primo film.
Fonte: Life and Style – Gizmodo