Days Gone 2: i fan lanciano la petizione. Già superate le 150.000 firme

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Days Gone 2 è quel sequel che molti vogliono ma che, probabilmente, nessuno avrà. Dopo che Sony ha chiuso le porte a un seguito del titolo Bend Studio uscito nel 2019, i giocatori hanno indetto una petizione su Change.org per dare un segnale al colosso giapponese e far capire loro che l’interesse verso il sequel esiste. Al momento, tale petizione ha superato le 150.000 firme!

Sul sito, infatti, i giocatori continuano a firmare la petizione senza sosta, e il conteggio aumenta in maniera imperterrita. L’obiettivo attuale della petizione è di raggiungere le 200.000 firme, e al momento della scrittura dell’articolo siamo a quasi 156.000 firme raggiunte.

Si tratta davvero di un risultato notevole che dimostra quanto sia desiderato Days Gone 2, e lo stesso interprete di Deacon, Sam Witwer, sostiene tale petizione. Purtroppo, però, c’è il rovescio della medaglia. Ricordiamo infatti che si parla pur sempre di una petizione su Change.org, e che tali petizioni non raramente si concludono in un nulla di fatto.

Che questo sia uno di quei casi dove la petizione riesce effettivamente a dare un segnale a Sony e li convinca a investire tempo, denaro e personale su Days Gone 2? Difficile dirlo, ora come ora, e senza dubbio si tratta dello scenario sì più bello, ma anche meno plausibile. In ogni caso, cosa ne pensate? Siete tra quelli che hanno firmato la petizione? Ditecelo nei commenti come sempre.

Nel frattempo, ricordiamo che Days Gone è disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5 e PC. Su PlayStation 5, il gioco gode del framerate a 60fps mentre la versione PC gode anche del supporto ai display ultra wide, del framerate a 120fps e di numerosi benefici grafici.

Inoltre, Bend Studio è ufficialmente al lavoro su un nuovo titolo e sta assumendo personale per il suo nuovo, misterioso, progetto. Che poi si riveli essere o meno una IP più fortunata di Days Gone, lo scopriremo solo vivendo. Ricordiamo inoltre che il Game Director del primo capitolo non si è risparmiato nell’incolpare Sony per il mancato seguito.

Fonte: Change.org