Ghost Recon: Wildlands – Hands On Beta

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Peggio soli, che mal accompagnati

Inutile dirlo, il gioco dà il meglio di sé in compagnia di amici in carne e ossa. Vero, l’Intelligenza Artificiale – quella alleata, almeno – ci è sempre sembrata all’altezza della situazione, ma coordinarsi con veri esseri umani è tutta un’altra cosa. La possibilità di puntare i nemici con tag diversi, tra l’altro, ci permette in qualche modo di comunicare con i compagni di squadra anche tramite segnali, nel caso mancasse l’headset. Ad esempio, potremmo rendere chiaro fin dall’inizio quale soldato stiamo puntando, così da permettere agli altri di regolarsi di conseguenza.

Un team affiatato, anche in caso di rianimazione dei compagni, è vitale per la vittoria. Le sfide non sono chissà quanto insormontabili, neanche alla difficoltà più elevata, ma ritrovatevi in squadra con giocatori egoisti e – ve lo assicuriamo – avrete poi bisogno di uno psicologo. Wildlands, quindi, finisce anche un po’ nel limbo di quei titoli che – senza le giuste persone al fianco – rischia solo di peggiorare: il consiglio spassionato è quello di pensarci bene, prima di fare squadra con dei perfetti sconosciuti. Il drop-in/drop-out, tra l’altro, funziona alla grande, permettendo a chiunque di unirsi a partite randomiche senza la costrizione di doverne far parte fin dal principio. I compagni guidati dall’IA, sempre che siamo d’accordo, potranno quindi essere sostituiti da amici in qualunque luogo e momento.

Le attività con le quali tenersi impegnati sono molteplici, dalla semplice liberazione di avamposti vari al salvataggio di ostaggi, dall’esplorazione di specifiche aree per sbloccare nuovi pezzi d’armamentario al recupero di materiali utili alla causa. La densità dei punti d’interesse, in questo senso, è piuttosto soddisfacente, e raramente capiterà di percorrere chilometri e chilometri di strada senza incappare in qualche questione secondaria sul cammino. Fantasia e personalizzazione sono le due principali parole chiave, anche grazie a una meccanica di potenziamento dell’equipaggiamento che non ha nulla da invidiare a quella di un vero gioco di ruolo e a un editor del personaggio vasto al punto giusto.

Tecnicamente, siamo su livelli abbastanza alti. Nonostante qualche animazione non al top e un sistema di guida in alcuni casi eccessivamente irrealistico, il colpo d’occhio è assolutamente fantastico. Il panorama rurale boliviano mozza il fiato e i server, almeno da questo primo stress-test, sembrano fare il loro lavoro.

Il drop-in/drop-out, tra l’altro, funziona alla grande, permettendo a chiunque di unirsi a partite randomiche senza la costrizione di doverne far parte fin dal principio.

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