Metaverso: Reggie Fils-Aime non è del tutto convinto. ‘Non hanno mai introdotto una vera innovazione’

reggie-fils-aime-metaverso

Reggie Fils-Aime al vetriolo nei confronti del Metaverso di Mark Zuckerberg. In un keynote di South by Southwest riportato poi da Bloomberg e GameIndustry, l’ex presidente di Nintendo America ha spiegato come la ‘nuova’ tecnologia non lo abbia convinto del tutto. A far sollevare il sopracciglio sono, per Fils-Aime, i trascorsi di Facebook, ora Meta. Secondo lui “non hanno mai introdotto una vera innovazione. Hanno sempre acquisito altre compagnie che facevano qualcosa di interessante – come Instagram e Oculus – oppure si sono lanciati all’inseguimento di chi innova. Eccetto il lancio della piattaforma principale diversi anni fa, non è che abbiano mai fatto qualcosa di davvero nuovo.

Lapidario Fils-Aime che non vede nel Metaverso ideato da Zuckerberg un qualcosa di pensato per gli utenti. “Per essere davvero innovativo bisogna pensare per prima cosa agli utilizzatori che sfrutteranno una determinata tecnologia. Credo che Meta non abbia in mente questo. Semmai la motivazione che li spinge è il sapere che la vendita di spazi pubblicitari rappresenta il 98% dei loro introiti. L’ex presidente di Nintendo America prosegue poi elencando i suoi dubbi sula tecnologia VR alla quale preferisce la Realtà Aumentata. “Abbiamo tanti esempi di AR. Pokémon Go sfrutta la Realtà Aumentata. Il Nintendo 3DS sfrutta la realtà aumentata. Dovere utilizzare un visore, un caschetto, e tutta quella tecnologia ingombrante, più volte al giorno ogni giorno, per connettersi ad un mondo digitale penso sia una vera e propria seccatura”.

Non condanna la Virtual Reality in toto. Semplicemente, spiega Fils-Aime, i tempi non sono ancora maturi perché si possa pensare che la gente voglia spendere così la maggior parte del tempo libero. Al momento, dice, è paragonabile a ciò che era il concetto di “cloud” cinque anni fa o di Internet stesso circa 20 anni fa. Di avviso molto simile anche Phil Spencer di Xbox. Il Metaverso è, al momento, qualcosa che fa più gola alle aziende, anche quelle che non sanno esattamente cosa farsene, aggiunge ancora Fils-Aime. Un modo per dire ‘ci sono anche io’ e non perdere, potenzialmente, la possibilità di installarsi per prime.

Di esempi al riguardo ne abbiamo visti diversi. Un esempio è McDonald che ha deciso di inaugurare uno dei suoi ristoranti all’interno del mondo digitale. Sempre nel Metaverso, qualcuno ha trasformato Roma in un NFT e l’ha venduta per 120.000 dollari.

Fonte: GameIndustry