Tyranny – La Recensione

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Conclusioni

Tyranny è esattamente quello che gli sviluppatori avevano preannunciato. Sono davvero pochi i giochi che concedono al giocatore il potere di influenzare attivamente il corso degli eventi e farlo, in questo RPG, è un vero e proprio piacere.
Nei panni del Fatebinder ci ritroviamo a compiere scelte spesso estreme (come dare in pasto al nemico il nostro più fedele compagno pur di portare avanti la causa) e quasi sempre crudeli, tanto che i più impressionabili potrebbero non gradirlo troppo.

Ovviamente, non è la cattiveria l’emozione che Obisidian vuole tirare fuori dalle nostre anime, piuttosto un grave senso di responsabilità. Ogni decisione comporta una reazione nel mondo di Tyranny, spesso cruciale per l’evolversi della fitta trama, degna di un romanzo di George R.R. Martin. A rovinare il magnifico quadro vi è però una nota davvero dolente: la totale assenza di una localizzazione in italiano. Nonostante gli altri giochi della società siano stati quasi sempre tradotti, questa volta il divertimento è riservato a coloro che masticano la lingua anglicana in maniera quasi impeccabile. Essere solo in parte anglofoni è infatti un vero e proprio peccato in quanto risulta davvero complicato riconoscere ognuna delle mille sfaccettature presenti in ognuno dei tanti dialoghi, colonne portate di tutta l’opera videoludica in questione.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
tyranny-la-recensione<strong>PRO:</strong><br> Trama avvincente<br> Finalmente siamo noi i cattivi<br> Appagante, sotto ogni punto di vista<br> <strong>CONTRO:</strong><br> Assenza di una localizzazione<br> Alcuni dialoghi sono davvero troppo complessi<br>