Tyranny – La Recensione

Indietro
Successivo

Oltre alla malvagità c’è di più

Sotto la dura scorza di cattiveria e male diffuso che rendono Tyranny un gioco decisamente originale, soprattutto per la serietà degli argomenti trattati, si nasconde ovviamente un RPG vecchio stampo, dotato di una grafica “datata” ma ricca di dettagli. Lo Unity Engine torna a farla da padrone ancora una volta, concedendo agli abili visual designer tutto la libertà possibile dal punto di vista della creatività.
Molte delle mappe che compongono il gioco, splendidamente tetre nella loro scala di colori grigi e rossi, presentano vari oggetti “mobili” che possono essere sfruttati dal giocatore per interagire in maniera attiva con l’ambiente circostante, come massi da gettare sui nemici, anfratti dove nascondersi e via discorrendo. A patto, ovviamente, di possedere un adeguato livello nella relativa abilità.

Per il resto, la nuova fatica di Obsidian fa il suo bravo compitino senza stupire troppo (e non era suo interesse farlo). Tyranny, come gli altri esponenti di questa particolare categoria di giochi di ruolo, non vuole certo sbalordire il pubblico dal punto di vista grafico e fa invece della trama la sua punta di diamante.

t4

Indietro
Successivo
RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
tyranny-la-recensione<strong>PRO:</strong><br> Trama avvincente<br> Finalmente siamo noi i cattivi<br> Appagante, sotto ogni punto di vista<br> <strong>CONTRO:</strong><br> Assenza di una localizzazione<br> Alcuni dialoghi sono davvero troppo complessi<br>