Chia: la nuova criptovaluta può distruggere il vostro SSD da 512GB in sole sei settimane!

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Chia è la nuova cryptovaluta che sta spopolando nel corso delle ultime settimane, con il valore che ha toccato ora i 1.000 dollari americani. Un valore importante, ma che ha un costo non indifferente. Dal momento che per minare questa criptovaluta si usano Hard Disk ed SSD, è stato calcolato che un SSD da 512GB viene irrimediabilmente danneggiato dopo 40 giorni di mining.

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Minare questa criptovaluta è infatti un lavoro altamente intensivo, e di conseguenza è necessario avere un’unità di memoria molto veloce per ricavare più Chia possibili. Proprio per questo, gli SSD risultano la soluzione ideale, essendo anche 100 volte più veloci di un Hard Disk meccanico, e lo si è visto nelle vendite, con gli SSD AData che hanno subito un boost del 500%.

Questi ultimi hanno comunque la loro importanza nel mining di questa criptovaluta, precisiamo, dal momento che si possono utilizzare come storage. Tornando a parlare degli SSD, questi ultimi sono decisamente prestanti ma a un costo elevato: le celle di memorie flash NAND dell’SSD.

Queste sono infatti destinate a consumarsi dopo svariati cicli di scrittura, così tanti che difficilmente in un utilizzo comune porterebbero l’SSD a deteriorarsi. Parliamo di 1200 TBW (Terabytes Written), una cifra elevatissima per un utente qualunque.

Ciò, però, non vale per Chia, la quale richiede sforzi decisamente considerevoli, così tanto da consumare un SSD in meno di sei settimane. Proprio per questo, T-Create Expert ha annunciato un SSD da 2 Terabyte con ben 12.000 TBW.

Anche gli Hard Disk non sono al sicuro, comunque. Bastano infatti 160 giorni di mining per rompere un Hard Disk. Ci chiediamo a questo punto se ciò scoraggerà potenziali miner o se, purtroppo, ciò causerà una rincorsa agli SSD per accaparrarsene il più possibile.

E dal momento che la velocità dell’SSD è importante, che i miner possano iniziare ad addocchiare anche le console next-gen, in special modo PS5? Ci auguriamo di no, ovviamente.

Fonte: PC Gamer