Prosegue la giornata di fuoco su twitter per Santa Monica Studio. Ci si aspettava che i developer presentassero oggi la data di uscita di God of War Ragnarok. Già da ieri sera però, anche gli insider che si dicevano più sicuri si sono tirati indietro. Riconosciuto l’errore, Jason Schreier per primo è corso ai ripari affermando che probabilmente i piani fossero cambiati. A dare il suggerimento era stato Cory Barlog stesso che, in un post sempre su Twitter, chiese ai fan di pazientare. Santa Monica Studio avrebbe presentato il titolo quando si sarebbe sentita pronta a farlo e, comunque, quando avrebbe avuto l’ok da Sony PlayStation.
Un concetto semplice e accettabile. Conoscere la data di uscita adesso o tra qualche settimana non cambierà la vita di nessuno. Non deve essere stato così per alcuni ‘fan’ (anche se è qui è proprio una iperbole) che per ripicca hanno deciso di tempestare Barlog ed altri dipendenti dello studio di domande e insulti. In particolare, vittima di tale comportamento è Estelle Tignani, Cinematic Producer per God of War Ragnarok e che vanta collaborazioni oltre che con Santa Monica anche con Activision. Per lei è stato riservato uno dei comportamenti peggiori: le foto del pene. Le dick pic non richieste sono state inviate tramite messaggio privato nella maggior parte. Qualche temerario (leggere ‘idiota’) si è pure sentito abbastanza intoccabile da postarlo pubblicamente.
Immediato il messaggio di solidarietà di Barlog che appena pochissimi minuti prima si era lanciato in difesa di Ron Gilbert, suo modello di ispirazione. Anche per lo sviluppatore di Return to Monkey Island quella del 30 giugno è una giornata da cancellare dal calendario social. Dopo il Nintendo Direct Mini che ci ha rivelato il nuovo stile grafico del suo prossimo titolo, il backlash si è trasformato immediatamente: da critiche legittime a insulti e minacce che hanno costretto lo storico developer ad abbandonare temporaneamente il mondo di internet. A suo sostegno, negli ultimi minuti si è eretto anche Neil Druckmann. L’attuale presidente di Naughty Dog – così come i suoi più stretti collaboratori come ad esempio Laura Bailey– sono stati vittima dello stesso trattamento già nel 2020 in occasione del lancio di The last of Us Parte 2.
Insomma, lì fuori qualcuno ci tiene a dimostrare che la cosa di forma fallica più grossa che ha è – e sempre sarà – la testa.
Fonte: Estelle Tigani