Si suda freddo nell’ufficio di Kevin Feige. Il boss supremo dei Marvel Studios che poco tempo fa presentava in pompa magna le fasi 4, 5 e 6 dell’universo cinematografico Marvel, oggi deve fare i conti con una serie di film al botteghino che fanno davvero fatica a catturare l’attenzione del pubblico. L’ultimo esempio in ordine temporale è The Marvels. Il film con Brie Larson (Captain Marvel / Carol Denvers), Iman Vellani (Kamala Khan) e Teyonah Parris (Monica Rambeau) ha debuttato venerdì 10 novembre al cinema negli USA e in diversi altri paesi.
Se la critica specializzata risulta divisa tra chi ha raccontato di un film godibile e chi, invece, lo dipinge con un prodotto con poche idee e confuse, i freddi numeri del botteghino lasciano poco scampo. Dopo il primo fine settimana nelle sale statunitensi il film ha incassato 47 milioni di dollari in totale. Altri 41 milioni in giro per il mondo. Leggermente diverse le stime proposte da Variety.
Un debutto casalingo così disastroso non lo si vedeva dai tempi di Eternals che nel 2021 rappresentava la parte centrale della fase 4 con un incasso di 71 milioni di dollari. Poco meglio aveva fatto Shang-Chi e la Leggenda dei 10 anelli con 76 milioni di dollari incassati nel primo week-end. Decisamente meglio il pur criticatissimo Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Il film inaugurale della fase 5 (quella attuale) aveva registrato almeno un centinaio di milioni di dollari di incassi al giorno uno. Persino Black Widow – penalizzato dall’essere il primo film dopo Endgame – aveva fatto in casa almeno 80 milioni di dollari al debutto in casa.
The Marvels: è un film brutto o è il pubblico ad essere stufo?
Nessuna delle due risposte è completamente corretta, ma nemmeno del tutto errata. Al momento The Marvels rappresenta il 33esimo film del MCU, il terzo (su 5 previsti) della fase 5 cui seguirà poi una fase 6 che, se si seguirà lo stesso principio adottato con la saga dell’infinito, conterrà qualcosa come una decina di film. Di questi, i già annunciati Secret Wars e Kang Dynasty, entrambi film della serie Avengers, che ne concluderanno le vicende.
Non tutto è stato da buttare fino a questo momento. O almeno, questa è l’idea che ci si può fare guardando gli incassi. A prodotti che hanno performato malamente come i già citati cui potremmo aggiungere Thor the Dark World (considerato uno dei peggiori in assoluto non solo per incassi, 85 milioni di dollari al debutto USA), si alternano altri che trascinano ancora le persone in sala. Ultimo esempio di questo tipo e Guardians of the Galaxy Vol. 3, ultimo film del MCU diretto da James Gunn (115 milioni al primo week-end in sala negli USA). Prima ci sono stati Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Spider-Man: No Way Home.
Una overdose tra film e serie tv
A trascinare il carrozzone, insomma, ci stanno pensando gli attori e i personaggi che il pubblico ha conosciuto e amato nelle prime tre fasi del progetto MCU. Anche nei Marvel Studios ne sono consapevoli e alcune voci insistono su un possibile ritorno addirittura di Robert Downey Jr.. Non solo al cinema, ma anche in televisione. Ne è un esempio Loki. La serie con protagonista il principale villain del primo Avengers è già alla seconda stagione e continua a fare ottimi ascolti su Disney Plus. Apprezzato anche Wandavision, considerato un esperimento ben riuscito da cui scaturirà Agatha: Coven of Chaos.
Lo stesso non si può dire per She-Hulk: Attorney at Law, per Ms. Marvel (che vede protagonista proprio Imma Veilani). E anche Moon Knight, con un ottimo Oscar Isaac ha fatto inarcare più sopracciglia di quanto non abbia fatto battere mani. Anche Hawkeye ha raccolto pareri misti.
Sotto traccia anche Secret Invasion. La serie che avrebbe dovuto segnare il ritorno trionfale di Nick Fury nel MCU è invece stata accolta tiepidamente. Nonostante il forte collegamento con The Marvels, il film di Nia DaCosta fa spallucce e procede per la sua strada, pur con la presenza di Samuel L. Jackson nel cast.
Una sovrabbondanza di offerta che rischia di scoraggiare i novizi e che ha finito con lo stancare i fan della prima ora, costretti a seguire una moltitudine di prodotti anche minori per cogliere i riferimenti in quelli davvero interessanti. Si pensi ad esempio a The Falcon and The Winter Soldier. La serie con Anthony Mackie e Sebastian Stan è potenzialmente fondamentale per godere a pieno di Captain America: Brave New World e Thunderbolts. Allo stesso modo, The Marvels richiede al pubblico non solo la visione di Captain Marvel ma anche di Ms. Marvel, almeno e Secret Invasion.
Lo stesso Loki, durante la sua prima stagione, introduceva il personaggio di Kang, interpretato da Jonathan Mayors. Prima dei problemi legali dell’attore, Kang rappresentava il fulcro attorno a cui far ruotare le vicende di queste ultime tre fasi. Se prima toccava alle scene post credit introdurre personaggi e situazioni – era accaduto con Thanos nel 2012 – e questo permetteva di mantenere una certa centralità dell’opera filmica, adesso questo compito sembra sempre più demandato alle produzioni televisive che finiscono col richiamarsi tra loro. Hawkeye ha generato Echo, in qualche modo collegato a Daredevil intanto reintrodotto da She-Hulk, ma la lista potrebbe andare avanti all’infinito.
Insomma, lo scarso interesse verso The Marvels può essere letto in tanti modi. Da un lato una innegabile avversione di una fetta di pubblico nei confronti di Brie Larson e, più in generale, verso i prodotti di questo tipo. Dall’altro un fisiologico calo di interesse che finirà col premiare sempre più solo alcuni prodotti specifici. Questa Fase 5 deve ancora regalarci Deadpool 3 che dopo varie peripezie arriverà a luglio 2024. Il terzo film con Ryan Reynolds segnerà il definitivo debutto degli X-men nel MCU riportando sullo schermo un volto amatissimo: quello di Hugh Jackman nei panni di Wolverine.