10 dicembre 2020 – 10 dicembre 2022, oggi Cyberpunk 2077 spegne due candeline e abbiamo deciso di ripercorrere tutto quanto accaduto in questi due anni e non solo. Partiremo dalle origini, circa dieci anni fa quando venne fatto il primo annuncio fino a giungere proprio alla giornata odierna. Dal lancio sono passati due anni di emozioni che hanno letteralmente viaggiato sulle montagne russe, facendoci ridere, piangere, godere e arrabbiarci a più riprese.
Quindi salite a bordo, allacciate le cinture e preparatevi per questo lungo viaggio nella storia di Cyberpunk 2077.
Cyberpunk 2077: Le origini
Tutto è iniziato, almeno per noi utenti, la sera del 19 ottobre 2012. CD Projekt RED ha pubblicato un breve teaser di pochi secondi in cui veniva svelato unicamente il titolo: “Cyberpunk 2077“. Ma dietro quella scritta, col senno di poi, è facile immaginare che dietro ci fosse stato già tanto lavoro di pre-produzione e world building.
Due semplici parole che però già definivano tanto del concept dietro il gioco. Font e palette di colori che hanno contraddistinto, il lavoro di CD Projekt RED erano già definiti. Così come la collaborazione con Mike Pondsmith, creatore del gioco di ruolo pen & paper originale, negli anni ’90.
Infatti poche settimane dopo, a inizio gennaio 2013, le note di “Bullet” suonata e cantata dal gruppo Archieve sono risuonate in tutto il mondo. Si trattava del primo vero trailer che ha portato milioni di giocatori tra le strade di Night City. Ad oggi quel filmato ha è stato visualizzato quasi 27 milioni di volte, senza contare ovviamente tutti i repost su altri canali.
Come dicevamo molto del lavoro di concept era già stato realizzato dagli artisti dello sviluppatore polacco. Tant’è vero che questo trailer nonostante abbia quasi 10 anni, mostra molti dei contenuti poi presenti nella versione finale del gioco. Il filmato mostra un personaggio in preda alla cyberpsicosi, dovuta all’utilizzo di troppi potenziamenti, che ha appena compiuto una carneficina in strada. Per poterla fermare è necessario l’intervento della Max-Tac, meglio conosciuta come “Psyco Squad“, una squadra pesantemente armata e specializzata per intervenire in questi casi.
Il trailer è stato seguito a pochi giorni di distanza da una intervista allo stesso Mike Pondsmith, che ha seguito lo sviluppo a stretto contatto con il team di CD Projekt RED.
Una scimmia più grossa di King Kong
Tanto è bastato ai gamer affinché l’attesa salisse alle stelle. E questo nonostante CD Projekt RED ancora non avesse la fama di oggi. È da sottolineare che l’annuncio di Cyberpunk 2077 è arrivato ancor prima di quello di The Witcher 3. E proprio il successo planetario di quest’ultimo ha influito molto negli anni successivi a far crescere l’hype tra i fan.
Dopo l’annuncio sono passati davvero tanti anni senza più avere notizie, al punto tale che si poteva ipotizzare il progetto fosse stato accantonato. Infatti dopo l’annuncio del 2012, Cyberpunk 2077 è tornato a mostrarsi solamente all’E3 2018 al termine della conferenza stampa di Xbox. Il trailer mostrato pubblicamente era quello in cui facevamo per la prima volta la conoscenza di V all’interno della metropolitana, e prosegue con tutta una serie di piccole cutscene realizzate col motore di gioco. In pochi però sanno che la stampa presente all’evento aveva avuto modo di guardare a porte chiuse un ulteriore filmato della durata di 48 minuti tutti di gameplay puro. La stampa era rimasta estasiata per quanto visto, e non riusciva a credere ai propri occhi. In molti hanno provato a raccontare quanto visto, ma le parole non erano sufficienti per descrivere la magnificenza del gioco.
Stavolta è bastato attendere solo qualche settimana, e in occasione della Gamescom 2018 CD Projekt RED ha mostrato al mondo il gameplay segreto che fino a quel momento solamente pochissime persone avevano potuto ammirare. Night City esiste ed è viva! Un labirinto di strade, neon e persone che si districava tra immensi grattacieli tutti diversi da loro. Un livello di dettaglio inimmaginabile, unito a una cura maniacale nella creazione del mondo di gioco.
Questo non ha fatto altro che accrescere ancor di più l’hype nei giocatori che non credevano ai loro occhi. Le promesse fatte erano elevatissime, i giocatori infatti si aspettavano un RPG davvero rivoluzionario e mai visto prima. Promesse mantenute solo in parte, mentre altre invece non verranno mai realizzate.
Passa un altro anno e CD Projekt RED piazza un ulteriore colpo da maestro. Il picco più alto della conferenza Xbox all’E3 2019 è stato ancora una volta quello di Cyberpunk 2077. Questa volta niente gameplay, ma una cinematica prerenderizzata che ci fanno conoscere meglio la storia del protagonista. Il colpo di scena finale del trailer è stato il primo incontro con Johnny Silverhand. A pronunciare le parole “Wake the fuck up Samurai, we have a city to burn!” c’è proprio lui, Keanu Reeves! L’attore protagonista della saga di Matrix e John Wick, sarà presente anche nel gioco con un ruolo tutt’altro che secondario.
Se fino a questo momento l’hype era già piuttosto alto. Ora la cosiddetta ‘scimmia‘ ha assunto proporzioni colossali, degne di King Kong. Non è sufficiente? Bene, allora beccatevi pure la data di lancio: 16 aprile 2020, e una mastodontica collector’s edition. Ormai il countdown all’uscita è ufficialmente iniziato, dieci mesi e Cyberpunk 2077 sarebbe dovuto essere giocabile su PC e console.
Per rincarare la dose, anche alla Gamescom 2019 viene svelato un ulteriore gameplay. Stavolta di poco più di 14 minuti, ma sufficienti a rendere ancora più solido quanto già visto il precedente anno.
Inizia così la lunga maratona che porterà poi al lancio definitivo. Maratona costellata da una campagna marketing martellante, il cui pilastro centrale era composto dal Night City Wire. Una serie di live streaming in cui vari membri del team di sviluppo di volta in volta ci presentavano le caratteristiche del gioco, dal sistema di progressione alla guida e ai mezzi. Senza trascurare tutti i brani musicali realizzati appositamente per le varie stazioni radiofoniche presenti nel gioco.
Non tutto però è andato nel verso giusto, tutti infatti ricordiamo che a fine 2019 è scoppiata la pandemia di COVID costringendo al lockdown l’intera Europa e dando inizio a una lunghissima sequela di rinvii da parte di tutti gli sviluppatori e publisher. Nemmeno il team di CD Projekt RED ha potuto fare altrimenti, facendo slittare la data di lancio più volte arrivando così a una data definitiva a fine 2020.
Ma nessuno in quel momento poteva immaginare cosa sarebbe accaduto da lì a pochi giorni!
Cyberpunk 2077: Luci e ombre al lancio
10 dicembre 2020. È una fredda giornata invernale, almeno per noi che viviamo nell’emisfero boreale. Ma a scaldare i cuori di milioni di giocatori c’è una sola cosa, l’uscita di Cyberpunk 2077. In molti aspettano online l’arrivo del corriere con la consegna dell’atteso gioco, altri invece si apprestano ad andare dal proprio negoziante di fiducia per ritirare la propria copia.
Intanto da un paio di giorni su Metacritic sono apparse le prime recensioni. Voti altissimi che arrivano a superare il 90/100. La critica internazionale che ha avuto modo di provare in anteprima il gioco è unanime, ci troviamo di fronte a qualcosa che farà storia e resterà negli annali del videogioco. E i fan si son sentiti ancora più gasati, nell’attesa di poter iniziare a giocare.
Night City è bellissima, viva, piena di neon luccicanti in ogni dove. Ogni angolo di strada offre uno scorcio diverso e unico, la densità di edifici, luci e dettagli è qualcosa di clamoroso. Il vero protagonista del gioco non siamo noi, ma è la città stessa. E la scelta di proporre la visuale in prima persona ci farà sembrare ancor più delle insignificanti formichine al cospetto dei maestosi edifici e strutture che ci circondano ovunque andiamo. Al confronto persino la New York dell’apprezzatissimo Spider-Man di Insomniac Games implallidisce, al punto da far urlare in molti al capolavoro!
La qualità grafica al lancio è persino superiore a quella vista nel trailer dell’estate 2018, texture molto più rifinite e l’aggiunta del Ray Tracing hanno fatto il resto. Un comparto tecnico impressionante che mai si era visto prima in un videogioco, e ammettiamolo candidamente ancor oggi a due anni di distanza nessuno è ancora riuscito a pareggiare per qualità e densità di elementi sullo schermo. Non a caso è tutt’ora una presenza fissa in tutti i benchmark delle nuove componenti hardware, soprattutto le schede video, proprio per la sua magnifica implementazione del ray tracing.
Tutto magnifico e perfetto? Non proprio. Qualche bug qua e là, qualche sporadico glitch e una trama che sembra viaggiare dritta su dei binari finché non si raggiunge l’unico vero bivio prima del finale, non hanno convinto del tutto. Mancano pure alcune delle caratteristiche tanto pubblicizzate nei mesi precedenti, come la metropolitana, la personalizzazione delle auto o gli inseguimenti con la polizia. Questo ha fatto un po’ abbassare la media voto, che sarebbe potuto essere persino superiore.
Ma c’è un piccolo, grande, immenso dettaglio che tutti avevano trascurato fino a quel momento. Un dettaglio non grande quanto una casa, ma di più, grande tanto quanto quella medesima ‘scimmia‘ di cui vi abbiamo parlato prima. Ovvero, l’unica versione provata dalle redazioni di tutto il mondo è stata quella per PC. E che nella maggior parte dei casi è stata provata su PC da gaming di fascia alta dotati di scheda video RTX Serie 30 e SSD.
Infatti da lì a poche ore lo sfavillante castello di carte che ci stava riempiendo gli occhi e il cuore, avrebbe dovuto affrontare un temibile tornado che avrebbe spazzato via tutto. E questo perché la versione console di Cyberpunk 2077 si è dimostrata essere un vero e proprio DISASTRO tecnico!
Milioni di giocatori che hanno inserito il disco nella propria PS4 o Xbox One non riuscivano a credere ai propri occhi. Sembrava un vero e proprio incubo, ma di quelli brutti, brutti, brutti! Tutto ciò che fino a quel momento era stato mostrato, sembrava essere una bugia. Persino le recensioni dei più noti e affidabili giornalisti e youtuber, quelli per cui avremmo messo la mano sul fuoco, sembravano parlare di cose totalmente lontane dalla realtà. Non c’è bisogno di girarci troppo intorno, in tutta semplicità Cyberpunk 2077 su PS4 o Xbox One era ingiocabile! Una schifezza tremenda come raramente se ne sono viste, persino nei peggiori giochi indie. Bug e glitch ovunque, ammesso che si riesca a giocare senza che il gioco vada in crash dopo pochi minuti. Modelli e texture che non vengono caricati, fisica e collisioni impazzite, missioni buggate e chi più ne ha più ne metta. Un vero dramma, con il marketing della ormai defunta Google Stadia che non ha perso l’occasione di punzecchiare i giocatori console. La versione in streaming infatti regge pienamente il confronto con quella PC, pur essendo priva degli effetti di Ray Tracing.
Per CD Projekt è stato un vero e proprio tracollo, che ha portato lo sviluppatore polacco dalle stelle alle stalle. Sebbene già al lancio fossero stati pienamente ricoperti tutti i costi di sviluppo, sono iniziate ad arrivare una enorme quantità di richieste di rimborso. In borsa il valore della società polacca è colato a picco, mentre Sony e Microsoft sono corse ai ripari bloccando la vendita sugli store digitali e aggiungendo degli importanti avvisi per chi avesse già acquistato il gioco.
Ci si è ritrovati in una situazione piuttosto paradossale. Da un lato milioni di giocatori PC su Steam e GOG che esaltavano il gioco, e dall’altro le ire dei giocatori console che urlavano alla truffa e facendo perdere la fiducia nello sviluppatore tanto faticosamente guadagnata. Alla luce di quanto accaduto, anche il voto Metacritic della versione PC è iniziato a scendere dopo alcuni giorni, scendendo al di sotto del 90. Immancabile anche il review bombing che però non ha colpito solamente Cyberpunk 2077 ma anche Death Stranding, colpevole di aver fatto una collaborazione con il gioco di CD Projekt. La questione del lancio su console è persino finita in tribunale, con il proliferarsi di class action intentate da parte degli azionisti allo sviluppatore.
Le primissime patch e i fix pubblicati a pochi giorni dal lancio, non sono riusciti a risolvere i problemi di stabilità delle versioni console. Il problema era ben più grave e profondo di quanto si potesse pensare, e per risolverlo si sarebbe dovuto riscrivere parte del codice del motore di gioco. L’hardware console, ormai a fine generazione e obsoleto se paragonato a quello dei PC di due anni fa, non era in grado di elaborare in tempo i singoli fotogrammi. A peggiorare la situazione gli hard disk a basso regime di rotazione richiedevano tempi di caricamento di modelli e texture molto più lunghi rispetto a quelli di un PC dotato di SSD, una CPU più veloce e un maggior quantitativo di RAM e VRAM. Il risultato era un gioco che quando non andava in crash, girava con un framerate a tratti imbarazzante e una qualità grafica da PS3.
Dietro i problemi tecnici di Cyberpunk 2077 si celano una moltitudine di problemi organizzativi e di sviluppo, ulteriormente accentuati nella fase finale anche dal lockdown dovuto al Covid. Alcuni sviluppatori sono rimasti sorpresi quando è stato annunciato che il gioco sarebbe dovuto uscire nel 2020. Altri hanno affermato che dovevano contemporaneamente sviluppare il motore di gioco RED Engine e in parallelo tutti gli altri contenuti. Per fare un esempio era come dover costruire i binari di una linea ferroviaria mentre il treno era già partito dalla stazione. Per questo motivo CD Projekt RED ha deciso di abbandonare il RED Engine a favore di Unreal Engine 5 in futuro, in modo da avere un motore di gioco già pronto e funzionante prima ancora di iniziare a lavorarci su.
Il noto giornalista Jason Shreier è arrivato addirittura ad accusare che le demo fossero state realizzate ad arte per sorprendere. Anche se c’è da ammettere che tutto quanto mostrato nei trailer e gameplay era effettivamente presente nella versione finale del gioco, l’unico cambiamento sostanziale è stata l’interfaccia di gioco.
Probabilmente non sapremo mai cosa è effettivamente andato storto nel corso di tutti gli anni che hanno caratterizzato lo sviluppo. E un giorno ci piacerebbe vedere un documentario che ci racconta nel dettaglio quanto sia effettivamente accaduto in questi anni all’interno degli studi di sviluppo polacchi.
Il ‘redemption arc‘ di CD Projekt RED
Ormai il danno era stato fatto, e a CD Projekt RED era rimasta una sola cosa da fare. Sistemare tutto nel minor tempo possibile, ‘testa bassa e pedalare‘. Motivo per cui il fondatore Marcin Iwiński ci ha messo la faccia e con un video ha chiesto ufficialmente scusa a tutti i giocatori.
Inizia così il ‘Redemption Arc‘ di Cyberpunk 2077, per arrivare finalmente a offrire ai giocatori innanzitutto un’esperienza godibile su console per poi arrivare a permettergli di accedere a un’esperienza simile a quella del PC sulle console next-gen. Il primo passo è la Patch 1.1 pubblicata nella seconda metà di gennaio 2021. Con questo aggiornamento sono stati sistemati i problemi più gravi e le cose sono iniziate lentamente a migliorare, mentre lato PC il gioco continuava a volare e macinare nuovi giocatori.
Un ulteriore passo avanti è arrivato nell’estate 2021, dopo ulteriori cinque mesi di duro lavoro arriva la Patch 1.23 che rende Cyberpunk 2077 finalmente giocabile come si deve su PS4 e Xbox One. Lo stato del gioco ora è considerato soddisfacente e pertanto è tornato a essere venduto sugli store digitali di PlayStation e Xbox, ponendo anche fine alla politica dei rimborsi agli utenti. Ma il lavoro da fare è ancora tanto, il titolo è sì giocabile su console ma neanche lontanamente si avvicina alla qualità della versione PC.
Ma il vero e proprio punto di svolta è stata l’uscita della patch 1.5. Con questo update CD Projekt RED non si è limitata unicamente ad aggiornare il gioco per sfruttare a dovere le potenzialità delle console next-gen, ma ha ulteriormente migliorato il gameplay. Tra i nuovi contenuti infatti è possibile trovare nuovo equipaggiamento, affiancato a un ribilanciamento delle abilità del protagonista. Sulle nuove console di Sony e Microsoft si potrà finalmente godere di una versione sufficientemente prossima a quella del PC, in grado di girare in 4K a 60fps con ray tracing disabilitato.
Per completare l’opera bisognerà però attendere ancora un po’ di mesi quando arriverà l’espansione Phantom Liberty per Cyberpunk 2077. Si tratterà dell’unico contenuto aggiuntivo di grosso calibro per il gioco. Purtroppo CD Projekt RED ha dovuto rinunciare allo sviluppo di una componente multiplayer a causa del tempo perso per sistemare il gioco, come è stato svelato proprio pochi giorni or sono.
Nell’espansione verrà raccontata una storia parallela che si intreccerà a doppio filo con la trama principale del gioco, e che ruoterà attorno al Presidente degli Stati Uniti. Anche in questa espansione ci saranno ospiti davvero illustri. Oltre al ritorno di Keanu Reeves nei panni di Johnny Silverhand, ci sara anche Idris Elba che abbiamo visto nel trailer dei The Game Awards 2022 e Sasha Gray che sarà la speaker radiofonica di una nuova stazione, i cui brani sono stati selezionati in collaborazione con la community.
Al momento Phantom Liberty ancora non ha una data di pubblicazione, ma lo sviluppatore al momento ha indicato solamente un generico 2023. Noi speriamo che, come da tradizione CD Projekt, questa espansione sia altrettanto corposa e ricca di contenuti quanto quelle viste nella saga di The Witcher.
Cyberpunk Edgerunners: La serie TV di Netflix
Non si può parlare appieno di ‘Redemption Arc‘ di Cyberpunk 2077 senza citare Edgerunners, la serie TV d’animazione di Netflix. Realizzata da Studio Trigger, gli stessi di Kill La Kill, è composta da dieci episodi davvero adrenalinici e ognuno dei quali dedicati a un celebre brano musicale, da Michael Jackson a Eminem.
Edgerunners è un vero e proprio turbinio di emozioni, se vi siete già lasciti prendere dall’atmosfera di Night City. Sebbene pienamente godibile anche senza aver minimamente giocato Cyberpunk 2077, ogni suono, ogni scorcio, ogni scena vi farà ripiombare prepotentemente nelle atmosfere del gioco. E se questo non bastasse la trama è un continuo crescendo di ritmo e di cazzotti nello stomaco che una volta giunti alla fine potrebbe lasciarvi letteralmente sotto shock, o almeno questo è stato l’effetto che ha fatto su di noi. C’è voluto più di un giorno per recuperare. E ogni volta che riascolterete i brani “I Really Want To Stay At Your House” e “Let You Down” sicuramente vi scenderà una lacrima o accapponerà la pelle ricordando questi dieci episodi.
La qualità del lavoro svolto è stata altissima. Non a caso l’anime è stato candidato ai The Game Awards 2022 come miglior adattamento, battuto solamente dall’altrettanto eccezionale Arcane, sempre di Netflix e tratto da League of Legends.
Per ora non sono previste nuove stagioni, il progetto Edgerunners è stato creato fin dall’inizio come autoconclusivo. Ma Studio Trigger ha già confermato di voler nuovamente tornare a collaborare con CD Projekt su un nuovo anime. Torneremo a Night City, oppure vedremo qualcosa di completamente nuovo e legato al franchise di The Witcher? Questo solo il tempo potrà dircelo.
Una cosa però è certa, il successo avuto da Edgerunners ha fornito una ulteriore spinta a Cyberpunk 2077. Sulle ali dell’entusiasmo, in tanti son voluti tornare tra le strade virtuali di Night City, facendo tornare il titolo nella Top 10 dei giochi più popolari. La ventata di aria fresca e il lavoro fatto con le varie patch nel corso dei mesi hanno decisamente fatto cambiare la percezione del gioco da parte dell’utenza.
Conclusioni
Quella di CD Projekt RED e Cyberpunk 2077 è una storia lunga dieci anni che potrebbe benissimo diventare un romanzo tinteggiato di folli amori, passoni, tradimenti e cocenti delusioni.
Allo studio polacco è stato chiesto di dar vita a un progetto davvero mastodontico nonché ambizioso. Si trattava infatti di unire un open world estremamente rifinito alle dinamiche di un RPG come quelle di The Witcher 3 e Cyberpunk 2020, il tutto in uno scenario estremamente denso di edifici, luci e dettagli. E se questo non fosse già abbastanza complesso di per sé, il team di sviluppo aveva a disposizione molte meno risorse umane ed economiche di quanto possa mettere in campo Rockstar Games.
Impresa impossibile, forse sì. Soprattutto se si considerano tutte le promesse fatte e poi non mantenute per mancanza di tempo e risorse. Al netto delle versioni console, al lancio mancavano davvero tante feature che avrebbero davvero reso memorabile il gioco. L’interazione con gli NPC era, ed è tutt’ora limitata, il sistema di spostamenti tramite metropolitana non ha mai visto la luce, così come gli inseguimenti con la polizia che sono risultati essere piuttosto deludenti. Limitata anche l’IA dei nemici, incapaci di reagire e controbattere contro un attacco di hacking. Ma forse quel che maggiormente fa sentire il proprio peso è l’assenza di diramazioni nette nella trama. L’intera main quest corre via liscia su dei binari abbastanza immobili, ci sono spesso più modi per portare a termine una missione ma questo non va a cambiare la trama fino a un bivio nel finale piuttosto telefonato.
Passando alla versione console c’è poco da dire, un disastro sotto ogni punto di vista. Se Cyberpunk 2077 in versione PC possiamo considerarlo un gioco da 9, quella per PlayStation 4 e Xbox One è senza dubbi da 4. Una bocciatura e una stroncatura senza ‘se‘ e senza ‘ma‘, per le condizioni in cui è stato lanciato. E solamente ora dopo la patch 1.5 può raggiungere la sufficienza. Allo stesso tempo le attuali versioni PS5 e Xbox Series X (dopo tutte le patch) possiamo promuoverle a pieni voti, con un bel sette e mezzo!
A conti fatti, oggi quella di Cyberpunk 2077 è un’esperienza che consigliamo assolutamente di fare a chiunque possa giocarci su PC oppure su console next-gen. A maggior ragione visti i prezzi decisamente abbordabili a cui è attualmente disponibile nei vari store, infatti piuttosto frequentemente potrete trovarlo in offerta a un massimo di 30 euro.
Ma prima di tuffarvi in questo gioco, dovrete sgombrare la testa da ogni preconcetto e promessa fatta. L’esperienza va assaporata così come viene proposta, ricordando sempre che il vero protagonista non siete tanto voi ma la città che vi circonda. Prendetevela comoda, tuffatevi in un mondo tutt’altro che idilliaco con aree di estremo degrado che si contrappongono al lusso sfrenato. E tenete sempre a mente che potrete trovare una sorpresa o uno scorcio emozionante e degno di essere fotografato dietro ogni angolo.
Ora fateci avere anche le vostre impressioni!